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Passarono gli anni e nessuno sapeva dove fosse finita Conturina, mentre si sparse voce che si sentiva un canto di donna in cima a quei luoghi abbandonati. Li sentì un giovane soldato che faceva sentinella sul passo e riuscì a capirne le parole. Lei cantava la propria triste storia. Egli gridò che si sarebbe arrampicato per liberarla, ma lei gli rivelò che era troppo tardi. Nei primi 7 anni la liberazione sarebbe stata possibile, ma ormai l’incantesimo era insolubile. Qualche volta, chi passi per quel deserto di rocce che è la Valle Ombretta ode ancor il mesto canto della povera Conturina. La canzone è quasi tutta perduta, ma se ne salva ancora una strofa che le donne che lavorano nei campi hanno sentito e imparato.
Son de sass e no me meve,
son de crepa en Marmoleda,
son na fìa arbandoneda
e no sé per che resòn.
[sono di sasso e non mi muovo, sono fatta di crepe sulla Marmolada, sono una figlia abbandonata e non so per quale ragione]
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