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Il contadino veniva soprannominato Ciompo (zoppo in ladino), perchè zoppicava. Egli non era mai stato di buona compagnia e passava mesi in solitudine sui monti. Si era costruito una piccola tambra (capanna) e dopo sette anni che andava in quei luoghi, vide una fanciulla che raccoglieva selièttes (miosotidi o "non ti scordar di me") nei dintorni. Si conobbero e presto si fidanzarono. Lei si chiamava Jendsàna e portava sempre al petto un mazzolino di selièttes; stavano tutto il giorno assieme ma, ogni sera, lei spariva nel bosco. Un giorno venne col braccio bendato e subito Ciompo le chiese cosa fosse successo, ma ella risposte -la mia vita ti appartiene e il mio cuore ti è dato. Sei sicuro del mio amore come io sono del tuo, ma ci sono 3 cose che non devi domandarmi: di dove vengo, cos'ho fatto al braccio e dove vado-
Il pastore si rese conto di conoscer poco di lei e pensò fosse una delle Anguane, creature misteriose che si sposavano qualche volta con gli uomini, ma dopo certo tempo sparivano. Si spaventò al pensiero di non rivederla e le confessò il suo dubbio, ma lei lo rassicurò di no, pregandolo di non chiedergli altro, ma egli continuava a tormentarsi e tormentarla, finchè non la persuase.
Anni prima una donna aveva gettato dal ponte Sgorbiàccia una bimba ed era fuggita. Una lontra la prese per far mangiare i piccoli, ma questi la trovarono così buffa che vollero tenerla per giocare. Quando arrivò il padre li rimproverò -dove avete trovato questo mostro? non sapete che è di una razza prepotente e malvagia, che vuol dominare tutti? se non la uccidete ci manderà in rovina!- ma i piccoli tanto pregarono che la tennero con sè. Crebbe selvaggia e imparò a nuotare e vivere come una lontra finchè, un giorno, salendo sulla terra non vide per la prima volta un prato fiorito di miosotidi e trovò che nel torrente nulla fosse tanto bello. Ogni giorno tornò a raccoglierne, imparando a viver come gli uomini. Una sera,tornando alla famiglia adottiva, raccontò di essersi fidanzata con un uomo e si irritarono tanto che il figlio maggiore la morse al braccio.
Il pastore fu impressionato dallo strano racconto e volle accompagnarla al fiume. Lei balzò in acqua ma da quel giorno non tornò. Venne l'autunno e Ciompo dovette portar le pecore a valle, ma non riusciva a restare in paese, così tornò su il giorno stesso e si addormentò sotto un pino. A sera lo svegliò un vecchio -alzati che l'aria è fredda, il sole è tramontato e il Cimòn è in enrosadira (il rosa di cui si tingono le Dolomiti a sera). L'è na voeya del destin (una sera del destino). A quest'ora le Comèlles salgono dalle grotte sul campo ghiacciato della Fradusta e scherzano con la ragione degli uomini. Chi oggi ragiona domani potrebbe aver perduto la mente e il suo spirito sarà nella notte!-
I due si lasciarono e Ciompo scese fino al Travegnòl e ancora ripensò a Jendsàna, tanto che la vita non gli pareva più possibile e iniziò a camminare tormentandosi su e giù per il torrente. D'improvviso sentì una voce -ma sei pazzo o lo stai diventando?- gli parve che tutto girasse e credette di udire voci uscir dall'acqua e vederne emergere strane figure. Le Comèlles erano scese dai ghiacciai e gli avevan portato via la ragione!
In paese iniziarono a domandarsi che ne fosse di Ciompo e decisero di andar a vedere. La valle era coperta della neve dell'inverno, tranne attorno alla sua tambra, dove tutto era verde e fiorito di selièttes. Egli era steso immobile con dei fiori freschi tra le mani. Sembrava dormisse ma ai richiami e alle scosse non si mosse. Raccontando la cosa a villaggio altri andarono perchè non ci credevano. Quando anch'essi videro immaginarono fosse una stregoneria e si nascosero per veder che accadesse. Al mattino videro arrivar una fanciulla e sostituire i fiori con alcuni freschi, sospirando disse tra sè -or devo aspettar altri sette anni prima di riaverti..- quando si allontanò gli uomini videro che come toccava la neve si tramutava in lontra e si tuffava in fiume.
Tutti a paese pensarono fosse stregato da una incantatrice e altri vollero vedere. Si nascosero e la donna tornò. Quando vide il pastore, non si sa per che motivo, disse dispiaciuta -or devo aspettare tredici anni per riaverti...- si guardò poi attorno -mi pare che qualcuno ci veda..- i giovani a queste parole fuggirono spaventati di chissà che vendetta della strega. Solo a primavera qualche curioso ebbe coraggio di andar lassù e la capanna non era sparita, ma vi era un grande prato di selièttes. Chiesero a un vecchio che aveva una certa fama di stregoneria che abitava al Plan del Veje (Piano del vecchio)ed egli disse che era colpa delle lontre, che erano
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Il discorso impressionò i giovani e si organizzò la terribile caccia che le sterminò.
Così si avverò il presagio della vecchia lontra: la piccola umana alla quale avevan donato la vita sarebbe stata rovina della loro razza.
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