mercoledì, settembre 27, 2006

- Leggende delle dolomiti 12 - La Salvària

[questa breve leggenda ricorda quella di Man de Fier, ma val sempre la pena di esser raccontata]

Nei dintorni di Andràz viveva un contadino che abitava al limitar della foresta. Un giorno scorse una fanciulla che raccoglieva fragole per la mamma. Parlarono brevemente e gli raccontò che viveva nelle grotte tra le rocce, perchè erano Salvàrie (donne della selva) ed erano stati i antenati dei paesani a cacciarle sui monti. Da quel giorno si incontrarono spesso ed alla fine la giovane gli piacque tanto che decise di andar dal parroco a chieder se un matrimonio con una Salvària si potesse mai fare.
Poteva, ma solo se la donna fosse stata battezzata. Lei acconsentì, a condizione che non le chiedesse mai il suo nome. Per sette anni vissero felice nonostante i pettegolezzi della gente e lui, nonostante la curiosità, non le chiese mai il nome. Un giorno il contadino incontrò nel bosco un'altra fanciulla sconosciuta e le chiese se anche lei era una Salvària. -si- rispose la donna -come mai me lo domandi, ne conosci altre? - egli annuì -forse stai parlando di Lonca, quella che ha sposato uno di Andràz?
L'uomo felice di saper il nome della moglie corse da lei chiamandola per nome, ma la moglie si disperò, sapendo di dover lasciare marito e figli e dover tornare sui monti. Di tanto in tanto tornava la sera, per metter a letto i bambini, ma l'uomo si sedeva a tavola guardandola con tristezza. Ella lo pregò di andarsene ma lui non volle ubbidire, così lei seguitò a tornare invisibile al mondo. Solo i bimbi, prima d'addormentarsi, sentivano che gli rimboccava le coperte e li accarezzava, ma ciò durò solo fino la fine dell'anno e poi mai più.

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