mercoledì, settembre 27, 2006

- Leggende delle dolomiti 18b - i figli del sole:Soreghina

Viveva solo nel sole. Di notte o nelle giornate buie cadeva in profondo sonno la principessa Soreghina. Una indovina predisse addiritura che, se si fosse lasciata coglier sveglia dalla mezzanotte, sarebbe morta sul colpo. Di giorno invece doveva prender quanto più sole e aria possibile e fu in una di queste passeggiate che trovò un gerriero svenuto tra i crepacci. Egli era Ey de Net (occhio di notte) un guerriero dei Duranni mandato in esilio per aver preteso la mano di una principessa. Soreghina lo curò di nascosto in una capanna. Passò il tempo, andando a trovarlo alla capanna prendeva luce e aria e si sentiva meglio ed anche lui guarì. Giunse il tempo in cui si decise a parlare al padre e gli disse di amare il giovane. Il re era contrariato, ma vedendola così sana e forte dovette acconsentire. I due abitarono in una capanna nel punto più soleggiato e vivevano felici. sopratutto verso il Mezzogiorno Soreghina era vitale e allegra e la sera gia aspettava il nuovo giorno con impazienza, perchè la sua forza veniva dal sole. Una sera arrivò un guerriero amico di Ey de Net e lasciò soli i due amici che parlassero indisturbati. Era una serata nuvolosa e nera, così lei si ritirò in camera sua. A volte sentiva qualche parola dei due uomini su vecchie avventure e fatti di guerra, ma ad un tratto sentì che le voci si abbassavano molto. Immaginò subito parlassero di lei e fu curiosa, così si fermò dietro la porta ad ascoltare. Allora sentì che i due la elogiavano, ma dopo alcuni discorsi Ey de Net ammise che a lei doveva ogni riconoscenza e devozione...ma nel suo cuore portava indelebile l'immagine di Dolasilla, la principessa per il quale gli era toccato l'esilio. Era un segreto che non aveva mai rivelato e scoprì che gli pesava più di quanto immaginasse, ma i due parlarono ancora per molte ore, prima di congedarsi.
Allora Ey de Net aprì la porta per andare alle camere, ma Soreghina gli cadde in braccio. Mentre stava li ad ascoltarli l'aveva colta sveglia la Mezzanotte e aveva spento la sua anima luminosa. Ey de Net stringendola tra le braccia gridò di dolore e chiese disperatamente perdono.

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